Quando Antonio è uscito dal negozio di dischi di Cristiana…
… mi ha fatto vedere la copertina e l’interno del doppio cd appena acquistato. C’era una Billie Holiday disegnata e tanti altri volti “neri” del jazz che fu. Pur respirando quel fumo retrò e cool, e nonostante la signorilità di quell’associazione fatta di colori e 45 giri scansionati e sommati a crearne la grafica, capivo e percepivo che il mio amico vedeva altro tra le trame di quell’impaginazione. Ho sequestrato quei fogli senza chiedergli il permesso, lasciando a lui il supporto per ascoltarsi quella scelta comperata sotto forma di tracce audio. Dopo qualche mese mi sono recato in negozio da lui, e all’interno della sua bottega ho tirato fuori quello che mi era scaturito dentro. Veleno colorato, smalto, colla e pezzi messi da parte senza sapere per cosa poi li avrei utilizzati. Volevo fosse per Antonio, che indaga sempre al di la della facciata, come quegli spettatori che non si limitavano a battere le mani in un club fumoso d’America, ma restavano stupiti da troppo altro, affascinati in silenzio mentre tutti gli altri applaudivano e gridavano.