B-SIDE
LATI PRIVATI
ra la gente, in società, nei rapporti sociali o ancor più specificatamente in quelli più stretti e frequenti, la casa mi appare una buona metafora da utilizzare per tracciare le differenze e le coordinate di taluni confini umani che mettiamo consapevolmente o che subiamo. La facciata di un palazzo non basta ad identificare la verità che si respira dentro, come non basta un saluto o un “come stai” detto distrattamente o di corsa per capire lo stato d’animo che si cela dietro alla risposta, dietro ad un sorriso o ad un viso sicuro. Vi sono lati privati comunque, porte chiuse, oppure aperte ed accessibili a tutti, che si affacciano su di una strada con le tende aperte su questa, stanze che tutti passando possono vedere, da cui comunque attingere, stanze in cui osservando si colgono piccoli segnali di vite passate, di interessi, di affetti, di tempo che passa per tutti, stanze sempre con un qualcosa attaccato alle pareti che mi fa riflettere. Altre stanze dietro, più intime, difficilmente raggiungibili, più buie, meno “trafficate”, luoghi che mi ritrovo a solcare solamente se ho la fortuna o il privilegio della fiducia, che può anche esser una croce, un peso, un riconoscimento nobile ma dalla doppia lama affilata…..
Portare dentro ad una sala espositiva due metri quadrati di una casa, ricrearne a grandi linee la stessa atmosfera che si respira dentro. Farlo con persone che, riguardano la mia vita, siano amori, amicizie, parentele o collaborazioni di interessi comuni che magari si protraggono nel tempo anche con discontinuità.
M
anifesto così il mio intento, venuto fuori perché giaceva dentro. Regalando e donando ad ognuna di queste persone, un lavoro da me creato, e questo, soprattutto, perché ho ricevuto da tutti loro informazioni personali fatte di affetto, critiche o semplicemente di bellezza o verità sotto varie forme; ho guardato i loro muri, sono stato dentro alle loro case, fisicamente o meno, ne ho comunque avuto accesso. Non ho la presunzione di pensare che il mio agire sia per sempre, di cantine e sgabuzzini il mondo ne è pieno…sarebbe un gesto facile da compiere…..basta poco a volte per disfarsi di ciò che non ci piace più, ma mi gratifica e mi riempe “sapermi” utile a qualche livello. Talvolta gli oggetti nelle case passano in secondo piano solo perché sappiamo che ci sono, ma basta non vederli per un attimo, o riassaporarli e riscoprirli per capirne l’importanza…..proprio come con le persone che ci stanno accanto. Per chiudere il cerchio di questo connubio, aggiungo che ho ascoltato le “loro musicassette”, da ognuno di essi registrate, come facevamo da adolescenti per far colpo su una ragazza o per condividere con un amico brani che ci facevano sognare, piangere, ballare, girare la testa…. spesso accadeva che finito il primo lato, rimettevo indietro con conseguente rumore dei tasti e del nastro che arrivato nuovamente all’inizio, staccava in automatico, ed era di nuovo pronto per partire da dove aveva cominciato…si imparava così a conoscere a memoria certi brani….. il secondo lato spesso non lo ascoltavo nemmeno, o comunque lo conoscevo meno……poi ho scoperto quanto siano importanti i b-side…..erano pieni di tracce da ascoltare, da conoscere, da assaporare….bastava solo metterci un poco più attenzione….