In your room
La musica ci salva la vita, senza di essa saremmo in molti al manicomio. Ci sarebbe sempre una stanza, con un letto e un tetto, direte voi che basta l’essenziale, ed è vero, ma le eccezioni si sa …
Cristiana ce l’aveva una stanza tutta sua, a dire il vero era per tutti, ma la musica pur essendo un concetto astratto, mentale, è pure numerico: tocca venderli i dischi, far quadrare i conti, mentre il mondo cambia e le leggi di mercato la fanno da padrone.
A me manca il suo “Rolling store”, un angolo di Grosseto che non c’è più, che ha ceduto il passo agli store che rivendono d’ogni cosa, perché per bere e per mangiare si spende sempre, ma per i dischi oramai c’è internet, e che te ne fai della casa invasa di supporti digitali, vinili che prendono polvere, mensole da spolverare, e poi i telefonini con le cuffie fiche e appariscenti, le penne USB per le auto: insomma un bel caos sintetizzato: però a me mi ci piange il cuore e lo so bene che A ME MI non si può dire.
Chiesi alla mia amichetta di regalarmi un pezzo di cartone gigante, di quelli che pubblicizzano l’uscita di un nuovo disco o singolo, lo feci nella fase del suo “fine cerchio”, e quale poteva essere il pezzo da impiastricciare se non quello dei DEPECHE MODE?
Il risultato è questo, gliel’ho girato nuovamente a lei; sta in camera sua e non sarà una sintesi perfetta; magari ingombrerà; sarà palloso da portarsi a giro per i traslochi che verranno; però vuoi mettere?
Ti voglio bene Cris